Relazione dell’assemblea artigiani di strada del 23-10-2019
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presso il CSA Intifada, Ponte a Elsa
La riunione ha avuto inizio con la presentazione del sito www.artigianidistrada.it realizzato da Diego, una strumento completo in tutte le sue parti, ma ancora off-line, in attesa di essere approvato dall’assemblea.
Il sito è apparso ai presenti come ben fatto: ottima veste, semplice da usare e da leggere,esaustivo nei contenuti.
Ogni aderente invierà una propria scheda (descrizione dell’attività, recapiti e foto) che verranno caricati on-line dal gestore del sito, se ritenuti aderenti al manifesto.
Quindi è stato approvato e pubblicato on-line (vedi messaggio WhatsApp precedente)
Durante la discussione si è ribadito l’importanza di questo strumento come dichiarazione e presentazione della nostra peculiare realtà lavorativa, ma anche come elemento di coesione e identificazione degli iscritti.
Successivamente, a partire dai problemi pratici della gestione del sito (costi di mantenimento, gestione dei contenuti,..) è stato introdotto il tema della forma giuridica da assumere come gruppo, propendendo prevalentemente per la costituzione di una associazione come strumento giuridico nell’interazione con amministrazioni, enti, etc…
La necessità di affrontare spese inevitabili per la vita del gruppo introduce il tema del reperimento fondi che potrebbe avvenire per donazione volontaria e libera (nel rispetto delle possibilità di ciascuno) o a mezzo tesseramento per gli iscritti.
Senza escludere la donazione volontaria (anche da parte di sostenitori esterni) il tesseramento potrebbe funzionare come incentivo all’impegno di ciascuno, fruendo in realtà di una vetrina, quella del sito, che si presume possa diventare importante.
Ci siamo orientati a far partire il tesseramento prima della formalizzazione dell’associazione (questo per reperire le risorse necessarie alla sua regolarizzazione formale, al sito web e ad eventuali ricorsi giuridici – ci torno in seguito). Esistono numerose esperienze di “costituenda associazione” che hanno avviato tale raccolta prima della formalizzazione.
Un secondo punto è quello relativo alle pubbliche amministrazioni: Luca ha raccontato la difficile interlocuzione con quella fiorentina, nonostante i ripetuti tentativi e un incontro tentato a margine del consiglio comunale.
Situazione che si aggiunge a quella di Lucca e a un 2020 che si preannuncia analogo anche a Pisa. L’assemblea ha valutato positivamente l’idea di proporsi anche nei comuni più piccoli, nel corso di eventi ritenuti significativi e con l’intento di avviare un percorso di riappropriazione dal basso.
Sul piano più squisitamente giuridico, occorrerà valutare la possibilità di ricorsi giuridici.
Da alcune interlocuzioni con funzionari di categoria è emerso quanto l’atteggiamento di estrema chiusura di alcuni comuni, contrasti con il diritto costituzionale al lavoro sancito dall’art.4. In particolare, la giurisprudenza interpreta l’art.4 come:
- Diritto alla libertà: ogni cittadino, deve essere libero di scegliere quale attività lavorativa scegliere.
- Diritto civico: il diritto al lavoro attribuisce al cittadino la pretesa di condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro.
A questo occorre aggiungere l’art.35 c.1:
- La repubblica assume come compito fondamentale il principio della tutela del lavoro in ogni sua forma e applicazione
l’art. 3 comma 2
- compito della repubblica è rimuovere gli ostacoli che limitano….) L’importanza sociale del lavoro prevale cioè su ogni forma di gettito.